Dalla perfezione di quell'incastro dipende la riuscita di questo genere di operazione, che altrimenti risulta ovviamente ripetitivo: John Badham è dotato sia per i divertissement d'azione (quello che piace ai giovanissimi frequentatori delle sale) che per i ricamini brillanti con gli autori. Ed è un guaio. Perché in THE HARD WAY ci sono le tentazioni per i primi (la lotta finale con il cattivo su un'insegna di Times Square, che ricorda quella celebre sui bassorilievi dei monti Rushmore di Hitchcock ; e, soprattutto, un'abilissima sequenza in un cinema nel quale si proiettano le peripezie di Indiana Jones, con l'azione sullo schermo che si fonde progressivamente con quella che coinvolge l'attore in carne ed ossa davanti, dietro ed attraverso lo schermo) come le gloriose predisposizioni hollywoodiane per i secondi (recitazione, che sfocia in una satira del jamesbondismo e del perfezionismo degli attori). Tanto, e troppo allo stesso tempo."